Negli ultimi vent’anni, i processi di trasformazione e di crescita insediativa che hanno caratterizzato il mutamento del paesaggio dell’abitare in Italia hanno mostrato come il ruolo di guida pubblica sia stato fragile e inefficace. Tali trasformazioni hanno spesso seguito impulsi e razionalità proprie della promozione immobiliare, connotate da un’offerta molto conservativa e da una forte dissipazione di suolo. Ma quali forme di governo hanno legittimato tali orientamenti e quali effetti hanno prodotto nei contesti urbani? E quali nuovi paesaggi e modi di vita urbani hanno prodotto?
Gli autori del volume hanno proposto cinque storie di altrettanti quartieri milanesi muovendo dalla convinzione che l’indagine ed il racconto di concrete esperienze urbane costituisca un’ottima occasione per formulare delle ipotesi circa le metamorfosi dell’azione pubblica e del governo della città.
La mostra attraverso il reportage fotografico di Giovanni Hänninen, testi e resoconti estratti dal volume, presentava i luoghi esplorati dalla ricerca: il nuovo insediamento di Santa Giulia, l’ambito residenziale di Pompeo Leoni, il quartiere di edilizia residenziale pubblica di Gratosoglio, i contesti storici – densi e stratificati – delle aree di Canonica-Sarpi e via Padova.
Dai cinque racconti, ad emergere è un quadro complessivo fatto di evidente povertà progettuale, forti istinti al separatismo sociale ispirano l’azione di attori pubblici e privati, minimalismo dell’azione istituzionale ed incapacità di governare la complessità di usi e popolazioni che caratterizzano le grandi concentrazioni urbane. Un deficit di intelligenza delle istituzioni che rischia di tradursi in un sempre più grave deficit di democrazia, nella città che si vuole la più avanzata del paese.