Pentagram & Friends
1+1+1
un progetto di Elena Quarestani
a cura di Federica Sala
settembre-ottobre 2020
Pentagram & Friends
1+1+1
un progetto di Elena Quarestani
a cura di Federica Sala
settembre-ottobre 2020
ORARIO DI APERTURA
dal 23 settembre al 14 novembre
dal mercoledì al sabato dalle 15:00 alle 19:00
APERTURA STRAORDINARIA
domenica 20 settembre dalle 16:00 alle 20:0
All’inizio del lockdown del Regno Unito, Naresh Ramchandani e il suo team di Pentagram hanno avuto un incontro creativo virtuale. Il loro obiettivo? Scovare la gioia nei posti chiusi, nelle case, e condividerli con il mondo.
Hanno pensato a Henry Ponder, Twitter poeta inglese noto per i suoi haiku urbani, per via delle sue spiritose micro-meditazioni che celebrano le piccole cose. Il team ha quindi analizzato i post di Henry e ha trovato 10 poesie che si adattavano perfettamente al tema della ricerca della felicità anche in un ambiente casalingo confinato. Per dare vita alle poesie, il team ha poi arruolato il regista Steven Qua e la sua famiglia, per fare nove dei dieci film e ha convinto il premio Oscar Kevin Macdonald per girare Stairs (Naresh vive nelle vicinanze e ha sempre invidiato la sua scala).
Con l’aiuto di altri amici creativi tra cui Harry Pearce, Yuri Suzuki, JeanGa Becker e Iain Grant gli Home Poems sono stati completati con musiche e suoni.
I frammenti ottimisti hanno finora ottenuto oltre 150.000 visualizzazioni sui social network e il team (un totale di 19 persone sparpagliato in 16 case) spera che il progetto diffonda sorrisi in lungo e in largo.
Pentagram è uno studio di design multidisciplinare e indipendente. I lavori comprendono grafica e identity, prodotti e packaging, mostre e installazioni, siti web ed esperienze digitali, pubblicità e comunicazione, sound e animazione. Conta 25 partner a Londra e New York, tutti designer professionisti che lavorano in collabo- razione o in modo indipendente ed è l’unico grande studio di progettazione in cui i proprietari dell’azienda sono anche i creativi. Tra i partner, Naresh Ramchandani, produttore, ha diretto e lavo- rato presso tre agenzie pubblicitarie indipendenti prima di unirsi a Pentagram. Ha fondato l’associazione ambientalista no profit Do The Green Thing. Pentagram and Friends è il gruppo di persone – interne ed esterne allo studio – che ha partecipato alla realizza- zione di Home Poems.
Nei primi giorni di lockdown, quando l’esterno era percepito come pericoloso, l’interno appariva strano e tutti stavano cercando un modo per adattarsi, il nostro primo istinto è stato quello di aiutare.
Come team, ci siamo adattati piuttosto velocemente al confinamento domestico e al lavoro da casa, ma allo stesso tempo siamo stati in contatto con molti altri che trovavano la situazione più difficile. Persone a cui mancavano dolorosamente contatto umano, cultura, spazio, esercizio, i giornali, il ritmo del pendolare – e argomenti di cui parlare che non riguardassero il coronavirus.
Così abbiamo sintetizzato tutto quanto stava accadendo per creare qualcosa che potesse aiutare i nostri amici, i colleghi e la comunità creativa in questi (come ogni email sembra chiamarli) “tempi strani”. La nostra prima idea è stata quella di portare il mondo esterno all’interno. Creare una newsletter per la comunità creativa perchè cercasse, scegliesse e si collegasse ai migliori eventi online: concerti, spettacoli, proiezioni, mostre, DJ set, cabaret, giochi, concorsi, sfide, lezioni di fitness e corsi da sperimentare tra le quattro mura. Un tempo racchiuso, per così dire.
Ma la nostra ricerca a questo riguardo ha rivelato che molti altri soggetti avevano avuto la stessa idea, stavano facendo esattamente la stessa cosa, e avrebbero potuto cotinuare con molta più competenza e credibilità di un team di sei persone in uno studio di design. Abbiamo dunque cambiato il nostro approccio. Invece di valorizzare la vita all’interno portando online le attività dell’esterno, avremmo forse potuto aiutare le persone a trovare più gioia e interesse nelle loro case, negli oggetti e nelle azioni di ogni giorno?
E’ allora che abbiamo pensato a Henry Ponder. Henry è un Twitter poeta che ho seguito per qualche tempo, il cui paesaggio è la vita di ogni giorno e il cui soggetto è l’interesse che si può trovare solo se ci si ferma a guardarlo. Quando abbiamo girato un film sulle sue poesie cinque anni fa, abbiamo seguito Henry vagare per le strade e i parchi di Londra e condividere i suoi pensieri poetici sulle pozzanghere, i calciatori, le lumache, gli sconosciuti e altro. Al tempo ci eravamo ampiamente concentrati sulla sua poesia outdoor, ma lo sguardo di Henry avrebbe potuto concentrarsi all’interno? La sua prospettiva unica avrebbe potuto valorizzare adesso le nostre vite in casa?
Emozionati, abbiamo esplorato il repertorio storico Twitter di Henry composto da settecento poesie e abbiamo trovato esattamente quello che stavamo cercando. Osservazioni sulle varietà di un uovo sodo, l’eroica resistenza di una scala, l’ostinazione del nastro adesivo, la gentilezza dei cucchiai. Osservazioni deliziose che percorrevano camere da letto, bagni, cucine, salotti, rendendo viva una casa grazie all’immaginazione spensierata di Henry. Abbiamo indicato circa cinquanta poesie, ne abbiamo selezionate quindici e abbiamo deciso che ne avremmo trasformate dieci in mini-film da postare sul profilo Instagram di Pentagram. Era passata una settimana dall’inizio del lockdown senza sapere esattamente quanto sarebbe durato (in quel momento credevamo sarebbe durato sei settimane – sigh), ma con una forte consapevolezza che avevamo bisogno di muoverci velocemente. Per prima cosa abbiamo contattato Henry per chiedergli se fosse possibile fare di nuovo alcuni film con la sua poesia. Come cinque anni fa, lui ha risposto che ne sarebbe stato felicissimo. E’ davvero un’anima gentile.
In seguito abbiamo ingaggiato l’aiuto del regista Steven Qua. Steven ha condiviso l’idea dei film e si è lanciato nel progetto. Invece di passare il tempo a selezionare oggetti di scena e location, Steven ha optato per iniziare a girare immediatamente, sperimentando con gli oggetti che aveva a casa e filmando in posti con una buona luce naturale. Da questi primi test, i film hanno velocemente assunto la loro forma.
Il nostro primo film su Henry era stato girato in bianco e nero, caratterizzato da movimenti della macchina da presa e focalizzato su Henry come soggetto. Per queste poesie, abbiamo cambiato.
Abbiamo scelto colori vibranti per sollevare lo spirito delle persone, inquadrature statiche per creare una serie di cartoline cinematografiche da una casa, e abbiamo scelto di focalizzarci sugli oggetti di ogni giorno che tutti avrebbero potuto riconoscere e con i quali avrebbero potuto connettersi. Infatti avevamo pensato di lasciare del tutto fuori le persone, ma sia Sellotape che Crisp avevano bisogno dell’inserimento di una mano che i test di Steven mostravano sarebbe avvenuto con naturalezza e discrezione. Le mani sono state prestate da Patricia, compagna di Steven, e Olive, la figlia (Olive ha dato una mano anche in altri modi, recitando come assistente di produzione per la ripresa). Tutto questo rende la ripresa apparentemente semplice, ma raramente ho visto oggetti di ogni giorno essere rappresentati nel modo così naturale e speciale ottenuto da Steven. Dai raggi del sole che filtrano dalle persiane allo spettacolo ipnotico del latte mischiato in slow motion con il tè, Steven ha reso da solo i film non solo possibili ma assolutamente meravigliosi.
Ma c’è stato un problema: volevamo davvero girare una poesia su una scala, e la casa di Steven ne aveva una scura e un po’ pacchiana, che lui e Patricia non avevano avuto il tempo di decorare.
Invece di passare a un’altra poesia, siamo passati a un altro regista – il premio Oscar Kevin Macdonald, che casualmente abita nella mia via. Ero stato a casa di Kevin solo pochi giorni prima del lockdown e ricordavo di avere provato invidia per la sua scala. L’ho chiamato e gli ho chiesto se avesse una macchina da presa a casa e se volesse girare una poesia da lockdown per noi. Abbastanza sorprendentemente, due giorni dopo, ci ha mandato la sequenza della sua scala, completa delle gambe che salgono i gradini di suo figlio Isaac.
Quando tutto era stato filmato, ci siamo occupati del suono. Non avevamo previsto la musica perchè pensavamo che una voce per la lettura delle poesie sarebbe stata abbastanza. Ma poi mi sono registrato sul mio iPhone mentre facevo (male) una lettura di Birds che ho inserito successivamente nel montaggio di Steven. Quando l’abbiamo guardato, ci siamo chiesti se non suonasse un po’ vuoto. E via: abbiamo passato alcune ore a inserire diverse tracce nel montaggio con il caro vecchio GarageBand, finite finché mi sono imbattuto nell’intro soft di un sintetizzatore di una canzone di Sufjan Stevens che suonava come un raggio di sole all’alba. Ispirati, abbiamo contattato due grandi musicisti, JeanGa Becker e Yuri Suzuki di Pentagram. In cinque giorni, hanno creato una gamma di agganci soft e allegri suonati nelle loro case su una varietà di vecchi sintetizzatori. Questi pezzi segnano ogni film con un reale senso di calore e leggerezza.
Mentre JeanGa e Yuri creavano la musica, il nostro go-to sound designer Iain Grant ha avuto da lavorare, producendo gli effetti sonori e le atmosfere che avrebbero fatto apparire le poesie ancora più familiari. Iain ha dichiarato che – secondo lo spirito del progetto – avrebbe evitato i suoni di archivio e avrebbe registrato tutti gli effetti in casa sua. E così ha fatto, registrando orologi ticchettanti, i rumori di posate tintinnanti, patatine sgranocchiate, pacchetti di biscotti che vengono aperti, docce scroscianti e scale scricchiolanti.
Quando ho osservato che lo scricchiolio della sua scala era troppo leggero e ho suggerito di fare ricorso a un archivio di suoni, Iain ha rifiutato (le sue parole esatte sono state “così mi uccidi”) e ha trovato uno scricchiolio di scala più intenso fuori dall’appartamento di un vicino. L’ultima parte del suono era costituita dalla voce. Dal momento che le poesie di Henry sono un misto di umorismo profondo e di profondo umoristico, e l’umorismo era un elemento importante per alleviare lo sconforto del lockdown, abbiamo giocato con l’idea di chiedere a un comico di prestare la sua voce. Ho persino contattato Emily Oberman per vedere se avesse qualche comico del Saturday Night Live da consigliare.
La sua risposta è stata azzeccata. “Usa quella di Henry, come l’ultima volta. La sua voce è perfetta.” Henry ha così registrato le poesie su un registratore portatile a casa sua, aggiungendo quel tocco che solo Henry conosce – con il calore e l’umorismo delicato e schietto che porta nella sua poesia.
Avevamo finito – quasi. Non avevamo scelto un titolo per le serie. Dall’inizio del progetto avevamo costruito una lista sempre crescente di titoli che includevano Within, The Great Indoors, Kitchen Contemplations, These Four Walls, Roommates, Writing From Home, Indoor Intermissions, Inside Lines e Home Brews.
Il nostro titolo più semplice era Home Poems, che era molto diretto e aveva una piacevole assonanza. Il nostro titolo più pazzo era la sua forma breve, Hoems. Una volta che Steven ha completato i film e abbiamo visto come fossero naturalmente allegri, ci siamo anche resi conto che la dignità semplice di Home Poems fosse il nome perfetto.
Abbiamo chiesto a Harry Pearce se potesse configurare il titolo per noi, e lui e il suo designer Tom Walker hanno lavorato a casa loro per disegnare un bellissimo pezzo di tipografia creato da un vecchio sillabario svizzero. La peculiarità della spaziatura delle lettere si adattava perfettamente a quella delle osservazioni poetiche. Poi Steven ha creato un incantevole titolo animato che affievoliva le lettere secondo l’ordine alfabetico, applicato a ogni film. E avevamo finito.
A sei settimane dall’inizio del lockdown, abbiamo postato sul profilo Instagram di Pentagram una poesia ogni giorno, dal lunedì al venerdì per due settimane di fila. Iniziando con Birds e concludendo con Tea, abbiamo pubblicato le poesie in ordine alfabetico, cosa che credo nessuno abbia notato ma che noi ci siamo divertiti a fare. Con più di 150.000 visualizzazioni, speriamo che questi Home Poems siano riusciti a portare un po’ di leggerezza a un certo numero di persone in lockdown. Ovviamente, sappiamo che questo è un contributo minimo. Sono i lavoratori impegnati in prima linea, i volontari e i gruppi di mutuo soccorso che continuano ad accompagnare le nostre comunità attraverso la crisi globale con umanità, esperienza e cura.
Ma non è da sminuire l’eccezionale sforzo di 19 persone che hanno lavorato in team da 16 case diverse per creare 10 short-film che fossero inusuali, speciali e, a loro modo, di grande aiuto.
Henry Ponder
Poeta e speaker. Specializzato nel trovare bellezza e meraviglia nel quotidiano.
Naresh Ramchandani
Produttore. Partner di Pentagram. Scrittore.Fondatore di Do The Green Thing. Entusiasta della parola.
Steven Qua
Regista, ma anche designer. Esperto di branding televisivo. Dirige l’unico servizio al mondo di comunicazione dei risultati delle partite di calcio tramite la tecnica della linoleografia.
Kevin Macdonald
Regista. Vincitore di un Oscar. Vicino di casa di Naresh. Regista ospite (e prestatore della scala) per il progetto Stairs.
Isaac Macdonald
Piedi. La star tutta piedi dell’Home Poem Stairs. Figlio di Kevin.
Patricia Qua
Mani. Direttore creativo. Modella delle mani-che- mangiano-patatine.
Olive Qua
Mani & Assistente alla produzione. Modella delle mani. Protettrice della telecamera (dalla doccia). Guardiana delle patatine e dei biscotti (da fratelli affamati).
Harry Pearce
Titoli. Partner di Pentagram. Graphic designer. Ottimista. Attivista per i diritti umani. Fotografo.
Tom Walker
Titoli. Designer di Pentagram. Avido camminatore. Fotografo di campi.
Yury Suzuki
Musica. Partner di Pentagram. Sound artist. Designer. Musicista elettronico.
JeanGa Becker
Musica. Fan della musica. Compositore per il cinema, la televisione e nerd musicali.
Iain Grant
Sound Designer. Vincitore di vari premi per il suono. Appassionato di verdure.
Jon Marshall
Design per l’installazione nell’ambito di 1+1+1. Partner di Pentagram. Designer industriale. Si muove tra strategia, ambiente, packaging e digitale.
Ieva Daujotaite
Design per l’installazione nell’ambito di 1+1+1. Studentessa presso Central St Martins. In apprendistato a Pentagram. Adora il product design. E una sfida.
Ailbe Larkin
Produzione. Art director di Pentagram. Direttore creativo di Do The Green Thing. Fan di Nicolas Cage.
Katee Hui
Produzione. Strategist per Pentagram e Do The Green Thing. Fondatrice di Hackney Laces. Eroina BBC mai celebrata.
Ashley Johnson
Produzione. Senior writer. Ex-giornalista. Forgiatrice di parole per Do The Green Thing. Eco-pensatrice, femminista e volontaria per cause civili.
Robyn Cusworth
Produzione. Scrittore a tempo pieno per Pentagram. Sognatore part-time. Collaboratore di Do The Green Thing.
Chloe Ting
Produzione. Product manager. Curatrice. Entusiasta di funghi. Fondatrice del Fungi-Fest.
Shona Slemon
Project Manager. Produzione. Project Manager per Do The Green Thing. Con un interesse speciale per musei e gallerie.