“Senza attendere alcuna imprimatura, da una decina di anni Peter Wüthrich affida al libro tutto il suo immaginario. Intendiamoci, l’azione da lui intrapresa non ha alcunché di letterario, poiché il suo dominio è l’immagine, il colore, lo spazio e la sua percezione. Ma anche una proiezione behaviouristica che dispone il libro, come l’alter ego, a esibirsi in modi imprevedibili, la cui esponenza ha poco dell’oggettualità e molto più dell’antropologico”.
Cimiano è un crocevia di accessi alla città, forse il quartiere di Milano più toccato da antiche e recenti immigrazioni. Qui, dove convivono realtà e culture diverse, Wüthrich ha attraversato i luoghi più frequentati della zona (piazza, biblioteca, oratorio, metropolitana, campi da gioco, supermercati…) proponendo a ragazzi e ragazze di partecipare alla costruzione di un’opera d’arte. Grazie a un semplice accorgimento (un libro aperto sulle spalle che diventa un paio di ali) i giovani abitanti si sono trasformati in angeli: messaggeri, guide, protettori alati.
Le fotografie realizzate da Peter Wüthrich con i ragazzi del quartiere parlano di diversità e integrazione con un linguaggio lieve e sorridente, sebbene le tematiche che suggeriscono non sempre lo sono. Pur rappresentando un’umanità e un contesto urbano specifico, finiscono sorprendentemente per rappresentare le periferie di qualsiasi altra metropoli del mondo, e assumono anche per questo un valore emblematico, ricco di suggestioni.
Il materiale raccolto e prodotto da Peter Wüthrich è oggetto di un’esposizione di manifesti affissi per le strade della città (dal 15 ottobre) e, dal 27 ottobre ad ASSAB ONE, di un’installazione creata dall’artista, in cui le foto sono presentate nel contesto in cui il progetto è nato e ha preso forma. In quest’occasione verrà anche presentato il libro d’artista Angeli di Cimiano – Milano.
Angeli di Cimiano – Milano è la terza tappa del progetto che l’artista ha iniziato a Los Angeles nel 2001 e proseguito a Santiago de Compostela nel 2004. Los ángeles de Santiago de Compostela, presentato nel 2004 presso il CAGC, Centro Galego de Arte Contemporaneo di Santiago, racconta con fotografie di grande formato un percorso lungo le vie del centro cittadino con giovani “angeli” che fanno da guida.