Mikayel Ohanjanyan (Yerevan, Armenia, 1976) vive e lavora tra Firenze e Carrara. Ha ricevuto la sua formazione presso l’Accademia Statale di Belle Arti di Yerevan e l’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Il suo percorso artistico ha inizio con una formazione classica, che gradualmente si evolve verso un linguaggio espressivo personale e di ricerca. Al centro della sua opera c’è sempre l’essere umano, esplorato nelle sue dimensioni interiori ed esteriori. Questo viaggio artistico è evidente nelle serie Prospettive Introverse e Materialità dell’Invisibile, opere che testimoniano un’evoluzione continua e variegata.
Attualmente, la sua ricerca si concentra sul tema dei legami, raccolto sotto il titolo Legami. In questa serie, l’artista esplora le molteplici sfaccettature del concetto di legame, da quello fisico a quello metafisico, indagando il rapporto tra l’essere e la sua essenza, i legami interpersonali e quelli con la natura e l’universo.
Ohanjanyan ha partecipato a numerosi eventi di rilievo internazionale, tra i quali nel 2015 é stato uno degli artisti partecipanti al Padiglione Nazionale dell’Armenia, vincitore quell’anno del Leone d’Oro della 56ª Biennale d’Arte di Venezia. Nel 2016, ha presentato due grandi installazioni site-specific per il progetto La Statale Arte presso l’Università La Statale di Milano. Inoltre il suo progetto Diario è stato selezionato per il Frieze Sculpture Park, esposto al Regent’s Park di Londra. Quest’opera fa ora parte della collezione permanente dello Yorkshire Sculpture Park.
Nel 2017, ha partecipato alla 1ª edizione di STANDART, la Triennale d’Arte Contemporanea dell’Armenia, e lo stesso anno alcune sue opere sono state esposte alla Fiac – On Site, all’aperto di fronte al Petit Palais di Parigi. Nel 2018, ha vinto il Premio Internazionale d’Arte Contemporanea E. Marinelli per il Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, dove la sua opera è ora parte della collezione permanente.
Tra gli altri riconoscimenti, si annoverano il Premio Targetti Light Art (2009) e il Premio Henraux (2014).
Attualmente, Mikayel Ohanjanyan è impegnato in un progetto per la realizzazione di opere liturgiche, selezionato nel concorso indetto dalla CEI / Vaticano nel 2021, destinate alla nuova chiesa dedicata a Don Giovanni Bosco a Bagheria, in Sicilia.
Mazdak Faiznia (Kermanshah, Iran, 1982) è un curatore d’arte contemporanea, vive e lavora tra Milano e Zurigo. Il suo lavoro si concentra su prospettive interculturali e transculturali negli ecosistemi globali dell’arte contemporanea. Dopo aver studiato elettronica in Iran, nel 2009 si è trasferito in Italia, dove ha studiato Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Successivamente, nel 2015, ha conseguito un master in Visual Culture e Curatorship presso la stessa Accademia. Nel 2021, ha completato un dottorato di ricerca in Economia e Management Culturale all’Università di Roma Tor Vergata, con una tesi sulle sfide di sostenibilità delle organizzazioni non-profit nell’arte contemporanea.
Dal 2014 è direttore artistico della Fondazione Famiglia Faiznia, un’organizzazione no-profit dedicata all’arte e alla cultura contemporanea, per la quale ha curato numerose mostre e realizzato vari progetti culturali, tra cui: 2015, curatore del Padiglione Nazionale dell’Iran alla 56a Biennale di Venezia insieme a Marco Meneguzzo, presentando il progetto The Great Game, che ha visto la partecipazione di 52 artisti contemporanei provenienti da Iran, Armenia, Iraq, India, Afghanistan, Azerbaijan, Pakistan e dalle regioni curde. Nello stesso contesto, ha curato l’evento parallelo The Little Game Called Architecture. 2015, progetto Dusting the Earth per il restauro della scultura Sfera di Arnaldo Pomodoro, parte della collezione permanente del TMoCA a Teheran. 2016, direttore artistico dell’evento collaterale Architecture for the People, by the People del Museo TMoCA alla Biennale di Architettura di Venezia e del progetto Rediscover Design alla XXI Triennale di Design di Milano. 2017, in occasione del summit dei paesi francofoni in Armenia, ha curato la grande mostra Soundlines of Contemporary Art in 7 musei e luoghi storici di Yerevan, con la partecipazione di 70 artisti da tutto il mondo. L’evento ha coinvolto numerose istituzioni della capitale, con una ricca programmazione pubblica, produzioni di opere site- specific e workshop tenuti dagli artisti invitati. 2019, produzione di una grande installazione di Chiara Dynys per la mostra retrospettiva Enlightening Book presso il museo MACRO di Roma, curata da Giorgio Verzotti. 2021, pubblicazione della monografia di Shahriar Ahmadi, curata da Marco Meneguzzo. 2022, curatore della mostra retrospettiva di Shahriar Ahmadi presso il Niavaran Cultural Center. Mazdak Faiznia ha inoltre collaborato con case editrici come Skira, Silvana Editoriale e Manfredi Maretti.
Dal 2017, è co-fondatore e Direttore Artistico di NOMAD Contemporary Heritage, una piattaforma multidisciplinare per le industrie creative e culturali, focalizzata sulla trasformazione di queste industrie attraverso innovazioni digitali e tecnologiche, sostenibilità e impatto sociale.