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Bruna Ginammi

Si ringrazia per la collaborazione Galerie Mazzoli, Berlino

settembre - ottobre 2023

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Bruna Ginammi

Si ringrazia per la collaborazione Galerie Mazzoli, Berlino

settembre - ottobre 2023

ORARI DI APERTURA
Dal 20 Settembre al 21 Ottobre 2023
Dal mercoledì al venerdì dalle 15:00 alle 19:00
Sabato su appuntamento

INAUGURAZIONE
Venerdì 15 Settembre dalle 18:00 alle 21:00

APERTURA STRAORDINARIA
Sabato e domenica 16/17 settembre, dalle 15:00 alle 19:00

Accesso libero con tessera Assab One 2023 (€10)
Per maggiori informazioni scrivere a info@assab-one.org

Fragili, ma allo stesso tempo simbolo di resilienza e forza, le abitazioni fotografate da Bruna Ginammi pongono l’attenzione su una realtà spesso invisibile e ignorata. Vicino al paese di Rosarno, nel calabrese, sorge un villaggio costruito da braccianti africani. Il campo è stato messo a disposizione dai loro datori di lavoro, che fingono di non vedere le condizioni di vita in cui versano queste persone. Il fenomeno dell’immigrazione in Italia è un discorso sempre più legato a una politica economico-sociale volta al consumismo. Uomini, donne e persino bambini scappano dalle proprie case con la speranza di un futuro migliore, ma si ritrovano a svolgere lavori precari o sottopagati, in condizioni pericolose e di estremo disagio.
Le fotografie di Bruna Ginammi sono una testimonianza visiva diretta, e senza alcun filtro, di quello che accade realmente nel nostro Paese. Allo stesso tempo, donano dignità a una cultura che ritrova nella propria tradizione una grande capacità di adattamento.

“…Il pensiero-guida è il concetto di equilibrio che, lontano da logiche estetiche, si accorda ad un intimo ordine coerente, a un’armoniosa unità delle parti che, mi pare, sia la migliore risposta a una condizione evidentemente disumana in cui si trova a esistere…” – Bruna Ginammi

Biografia di Bruna Ginammi

Bruna Ginammi nasce a Bergamo nel 1964. Nel 1989 inizia la sua attività di fotografa collaborando come ritrattista con diverse testate italiane e straniere, per cui fotografa i maggiori poeti del secondo Novecento. Negli anni ‘90 intraprende diverse ricerche fotografiche: realizza ritratti di frutta e verdura in decomposizione, riprende la distruzione del PAC a causa di una bomba per motivi politici, ne segue la sua ricostruzione e svolge un’indagine sull’intimità delle famiglie italiane.
Nel 2001 diviene madre e riprende a fotografare il suo corpo indagando il tema dell’identità iniziato nel 1994.
Dopo il 2017 esegue diversi progetti, come Mutatis dove mitologia e immaginazione si incontrano – una serie dedicata ai nostri progenitori e sul senso della nascita -, Kosmos in cui ricrea un nuovo mondo fantastico fatto di luce acqua e plastica, in ultimo HOME, una serie dedicata alle abitazioni fragili dei raccoglitori di frutta in Rosarno. Dal 2021 fa parte delle Gallerie Mazzoli, con cui pubblica nel 2023 La decomposizione della materia (edizioni Galleria Mazzoli).
Il senso del suo fotografare lo ritrova in una frase del filosofo americano Emerson: “bisogna avere la capacità di dare dignità a ciò che è umile elevandolo e di vedere l’arte ovunque”.